PNRR
Il PNRR ha destinato 4,3 mld € al miglioramento delle infrastrutture idriche e ambientali: 1,9 mln € per riparazione, digitalizzazione e monitoraggio delle reti per ridurre le perdite, e 600 mln € per depurazione e riuso delle acque reflue in agricoltura e industria manifatturiera.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha destinato oltre 4,3 miliardi di euro al miglioramento delle infrastrutture idriche e ambientali del nostro Paese. Di questi, 1.900 milioni di euro sono riservati alla riparazione, digitalizzazione e monitoraggio delle reti idriche per ridurre significativamente le perdite di acqua, mentre 600 milioni di euro sono dedicati agli investimenti per la depurazione delle acque reflue, che potranno essere riutilizzate in agricoltura e nell’industria manifatturiera.
Uno degli obiettivi principali del PNRR è la realizzazione di almeno 45.000 km di nuove reti di distribuzione dell'acqua potabile, con un focus particolare sulle regioni del Mezzogiorno. Gli interventi prevedono l’introduzione di sistemi di controllo avanzati e digitalizzati, per ottimizzare la gestione delle risorse idriche e ridurre gli sprechi. Attualmente, il 35% delle condutture idriche ha un’età compresa tra i 31 e i 50 anni, con un livello di dispersione dell'acqua che raggiunge in media il 40% su scala nazionale e punte superiori al 50% nel Sud. Grazie agli investimenti del PNRR, le reti diventeranno veri e propri "network intelligenti", dotati di sistemi avanzati per monitorare portate, pressioni e qualità dell'acqua in tempo reale, sia nei nodi principali che nei punti critici della rete. Gli interventi sulle reti di fognatura mirano alla realizzazione di impianti secondo il modello delle “fabbriche verdi”, per consentire il recupero di energia e fanghi e il riutilizzo delle acque depurate a scopi industriali e irrigui. L’obiettivo è potenziare e realizzare sistemi di depurazione efficienti e sostenibili, integrando le più avanzate tecnologie disponibili. Il Ministero delle Infrastrutture si occupa del monitoraggio degli interventi relativi alle perdite idriche, mentre il Ministero dell’Ambiente segue quelli relativi ai sistemi fognari e di depurazione. Questa supervisione garantisce la trasparenza e l’efficacia degli investimenti, oltre alla conformità con gli obiettivi europei e nazionali.
Per quanto riguarda i rifiuti, il PNRR ha previsto uno stanziamento di 1,5 miliardi di euro per la costruzione e l’aggiornamento di impianti innovativi per il trattamento e il riciclaggio dei fanghi derivanti dalle acque reflue. Gli interventi comprendono sia la realizzazione di nuovi impianti sia l’ammodernamento tecnologico di quelli esistenti, con l’obiettivo di migliorare i tassi di riciclaggio e di contribuire alla transizione verso un’economia circolare.
I progetti finanziati sono stati scelti in base a criteri rigorosi, tra cui:
- Conformità alla normativa UE e nazionale, e al Piano d’Azione Europeo per l’Economia Circolare;
- Contributo al miglioramento degli obiettivi di riciclaggio;
- Coerenza con i piani di pianificazione regionali e nazionali;
- Risoluzione di infrazioni individuate dall'UE e sinergie con altri piani settoriali (es. PNIEC);
- Utilizzo di tecnologie innovative già validate su scala reale;
- Qualità tecnica delle proposte;
- Complementarità con i programmi della politica di coesione e con altri strumenti di finanziamento UE e nazionali.
Grazie agli investimenti del PNRR, l’Italia potrà affrontare le sfide della gestione idrica e ambientale con strumenti all’avanguardia, riducendo sprechi e inefficienze, promuovendo la sostenibilità e tutelando le risorse naturali per le generazioni future.